IL TERZO SEGRETO DI SATIRA
I milanesi Pietro Belfiore, Davide Bonacina e Davide Rossi, il mantovano Andrea Fadenti, e il comasco/svizzero Andrea Mazzarella, si conoscono alle Scuole Civiche di Cinema, Televisione e Nuovi Media di Milano durante l’ottima annata (delle suddette Civiche e di Chianti) 2008/2009.
Lì bevono caffè, abbordano con scarso successo ragazze e imparano sempre con scarso successo i rudimenti del mestiere.
Durante l’amaro febbraio del 2011, grazie anche ad una potente ubriacatura “da Gianni”, Il Belfiore, il Bonacina, il Rossi, Il Fadenti e il Mazzarella, fondano IL TERZO SEGRETO DI SATIRA: un gruppo di cialtroni per cialtroni.
I cinque passano metà del loro tempo a mettersi d’accordo. Quello che rimane lo impiegano per scrivere, girare, montare e irridere quello che gli passa per la testa.
Non vogliono essere querelati ma sono pronti a farlo se necessario. Alcuni preferiscono il mare, altri la montagna. Sanno chi ha ucciso Kennedy e che fine ha fatto Laura Freddi, ma non lo diranno mai, per nessun motivo!
Il 10 Maggio 2018 escono con il loro primo film, “Si muore tutti democristiani”.
WALTER LEONARDI
Il Terzo Segreto di Satira, dopo il web, la tv e il cinema e l’editoria, decide di trasporre il suo libro La Paranza dei Buonisti in un live che mischia il linguaggio tipico dei loro video a quello classico del monologo. Sul palco Walter Leonardi, comico e attore, storico volto del gruppo. Lavora in teatro, cinema, televisione. Ha lavorato in teatro con Giorgio Barberio Corsetti, Paolo Rossi, Serena Dandini, Davide Ferrario e altri ancora. Attualmente in teatro con diversi lavori e al cinema con “Comedians” di Gabriele Salvatores.
BARABBA: CORSO DI SOPRAVVIVENZA AL PAESE REALE
scritto da Il Terzo Segreto Di Satira
Una via di mezzo tra un One man show e un corso di formazione. Una sorta di stand up a metà tra uno spettacolo e un manuale di sopravvivenza. Un’immersione nelle tattiche e nel pensiero sovranista, per decodificarlo, impararlo, e farlo proprio, mimetizzandosi così in attesa della luce alla fine del tunnel.
Roberto Re, Marco Montemagno, oppure Frank T.J. Mackey, interpretato da Tom Cruise in Magnolia. Tutti Mental Coach, tutti formatori, tutti in grado di cambiare le vite dei propri “adepti” con corsi e libri pieni zeppi di regole e “strade” da seguire. Soldi, fortuna in amore, sicurezza in sé stessi, salute, sono questi i classici che l’uomo da sempre va cercando. In questi tempi bui però, per tutta una fascia umana, quella per così dire buonista (tollerante, aperta al prossimo e al dialogo, etc...), la necessità primaria diventa semplicemente sopravvivere all’imperante successo dei lupi, sovranisti, semplificatori, negazionisti o urlaTtori che siano. Sulla falsa riga dei tre formatori sopra citati, lo spettacolo vede come protagonista Enrico, buonista per antonomasia, che dopo aver spiegato la propria sfortunata condizione d’agnello in un mondo di lupi, si trasforma, grazie all’aiuto di un prezioso manuale, nel formatore disinvolto e senza peli sulla lingua pronto a tenere banco. Il suo obiettivo? Spiegare ai “Buonisti” come sopravvivere al mondo ormai in mano ai sovranisti, mimetizzandosi e insegnando a comportarsi esattamente come loro. Test, video, interazione con il pubblico, ironia e provocazione; sono gli elementi chiave in grado di compattare e portare avanti il flusso di coscienza di Enrico.